Si chiama feudalesimo il regnime socio-politico che prevale in Europa fra il IX e il XIII secolo e che è caratterizzato dalla quasi scomparsa del grande commercio marittimo e dal predominio assoluto della proprietà terriera. Dopo lo sfaldamento dell’impero carolingio, l’Europa occidentale è flagellata dalle incursioni di ungari, normanni e saraceni, che possono approfittare della debolezza dei poteri centrali. Non potendo contare su un’adeguata protezione da parte del sovrano, ogni popolazione locale deve provvedere da sé alla propria sicurezza. A tal fine, essa si sottomette ad un signore, che di solito è a capo di una banda armata, al quale affida l’organizzazione del territorio e la sua difesa. Assunto un ampio potere, il signore dà in affitto appezzamenti di terreno alle famiglie di coloni, ricevendone in cambio una parte del raccolto e corvées. La minaccia di un nemico esterno o la prospettiva di una conquista possono indurre diversi signori ad unirsi sotto un capo di livello superiore, in cambio di vantaggio di vario tipo: bottini, terre, privilegi. Carlo Martello concede ai suoi guerrieri terre in usufrutto. Quelle terre passano poi da padre in figlio e diventano un bene ereditario, che lega la famiglia beneficiaria a re con un rapporto di vassallaggio, che è sancito da un giuramento.
Entro il suo feudo, ogni vassallo è padrone assoluto, mentre il tipo di rapporto che si stabilisce col re dipende dalla forza delle parti. Quando un re è debole i vassalli tendono a rendersi indipendenti e, quando un re è forte, i vassalli tendono ad indebolirlo per guadagnare la propria indipendenza. Viceversa, quando un vassallo è forte, il re tende ad indebolirlo per poterlo agevolmente controllare, ma non così tanto da non sapersene che fare. L’ideale per un re è quello di essere circondato da vassalli forti e fedeli, ma non tanto forti da poterlo insidiare. Da questo gioco di opposti interessi emerge la moltitudine di piccoli Stati semindipendenti, che hanno il loro simbolo nel castello. Di fronte alle incursioni, il signore del castello si rivela più efficace e risponde meglio del re al bisogno di sicurezza della gente. Quasi tutti allora ricercano il legame vassallatico e le terre di contadini liberi, i cosiddetti allodi, si fanno sempre più rare. Insomma, come osserva Le Goff, “la feudalità nasce per rispondere a un vuoto di potere” (2003: 118).
13. Presente e Futuro
15 anni fa
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