Come appare chiaro da quanto appena detto, Odoacre e Teodorico non si comportano da rozzi barbari, ma da personaggi politici avveduti, che, riconoscendo l’inferiorità della loro cultura, accettano di “romanizzarsi”, facendo propri molti valori e costumi cari alla cultura dell’ex-impero, come quelli della gerarchia sociale, dell’apparato burocratico, dell’imposizione fiscale, dell’esercito permanente, della proprietà privata, della centralità della famiglia e della trasmissione ereditaria dei beni. In pochi decenni, quei barbari riescono a percorrere un cammino che, per le tribù meso-neolitiche della Fertile Mezzaluna, aveva richiesto migliaia di anni. Non si può parlare negli stessi termini di un regresso dei romani nella barbarie, ossia di una loro “barbarizzazione”.
L’unica cosa che tramonta è l’impero. Al suo posto ora ci sono una pluralità di regni, che sono imperniati sulla forza fisica dei barbari e sui valori della cultura romana e dove la vita continua sugli stessi livelli di prima. Insomma, l’arrivo dei barbari non rappresenta un momento di svolta epocale e non viene vissuto dalla gente comune come un cambiamento radicale rispetto al passato.
La svolta epocale c’era stata prima, quando, sotto Costantino, i vescovi cristiani. rinnegando la loro fede originaria, avevano deciso di entrare nella politica di questo mondo. È questo il momento d’inizio del medioevo. L’aspetto curioso della vicenda è che, mentre l’impero cade in frantumi, il cristianesimo romano è andato sviluppando l’idea di impero universale, che sembra essere superata dai tempi attuali, ma che ritornerà in auge tre secoli dopo, ai tempi dei Carolingi.
In pratica, i regni barbarici rendono anacronistica questa ideologia, che, tuttavia, andrà avanti comunque fino a concretizzarsi nell’istituzione del papato. Bisognerà aspettare l’Età moderna e l’affermazione dei regni nazionali (che ricordano i regni romano-barbarici) prima che l’idea di impero universale possa dirsi quasi del tutto superata.
13. Presente e Futuro
15 anni fa
Nessun commento:
Posta un commento